18 dicembre, 2008

Autori, forma e accessori delle defixiones

Per quanto riguarda la preparazione delle defixiones,si faceva riferimento a "professionisti" che seguivano delle particolari norme e che dietro compenso avrebbero poi scritto essi stessi i testi.
Quest'ultimi erano nella maggior parte dei casi scritti in prosa(rari sono i casi in cui sono stati rinvenuti testi in versi) ed evidenziavano la capacità dello scrivente di incidere sulle laminette lettere molto piccole con mano ferma.
In altri casi, però, i testi venivano commissionati anche ad indovini o girovaghi, spesso appartenenti al ceto servile i quali potevano essere puniti per la loro opera con la pena di morte: solo cosi si può spiegare la clandestinità con cui ci si rivolgeva a tali figure e, soprattutto, gli errori grammaticali e sintattici presenti in alcuni testi.
Frequentemente tali maledizioni erano sepolte nel terreno insieme ad altri particolari oggetti, i quali servivano ad aumentare la loro efficacia; sono state, infatti, rinvenute delle "bamboline"che probabilmente rappresentavano il destinatario della maledizione con le mani legati dietro la schiena o trafitto da chiodi.
Ben presto, però, si diffuse la convinzione che la sola collocazione delle maledizioni unite a questi particolari elementi non fosse sufficiente allo scopo, e per tale ragione si iniziò ad invocare esplicitamente nei testi gli dei del mondo degli inferi, tra cui Ecate, Persefone Plutone, spesso accompagnati anche dal nome di divinità "straniere" come Iside e Osiride.

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